Ringrazio il Circolo Corallo, il presidente Franco Galluzzo e il direttivo per la disponibilità, sensibilità e la vicinanza dimostrata riguardo la spinosa questione della scomparsa della motonave HEDIA e del suo equipaggio composto da diciannove marittimi italiani tra cui il giovanissimo saccense Filippo Graffeo che era mio zio, morti sull’altare degli interessi economici delle multinazionali del petrolio, tra cui il presidente dell’ENI Enrico Mattei l’italiano più importante di tutti i tempi, eliminati dalla Main Rouge braccio armato del servizio segreto francese SDECE, il primo grande caso di mistero italiano, il sequestro della motonave era ultimo segnale a Mattei di finirla perché dopo pochi mesi lui deve firmare un accordo dirompente per le sette sorelle petrolifere americane e inglesi, e della francese ELF, quindi la nave viene individuata come una propaggine italiana nella quale bisogna farla fuori, e sei mesi dopo viene fatto fuori Mattei, un caso interessantissimo. Accursio Graffeo